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Scaraventati giù dal
letto anzitempo per alcune interviste televisive - si dorme veramente poco
in questi giorni - raggiungiamo la passerella dell'Ariston. La
complessità di uno stato d'animo talvolta si frantuma contro i pixel
della televisione, restituendo una realtà più scostante di quanto non
sia nelle nostre intenzioni. Ci si rende conto che la tv funziona come il
vecchio cinema muto. Un certo grado di esasperazione monotematica riflette
in video una virtuale forma di normalità.
Mentre si comunica in televisione in realtà forse si dovrebbe smettere di
pensare; questo spiega ovviamente molte cose.
Ci spariamo un po' di interviste su e giù dalla passerella, incappiamo in
un simil Morandi di Striscia La Notizia (forse) e in un attimo di tregua
facciamo colazione al bar dell'Ariston. Incontriamo Mollica che salutiamo
automaticamente. Lui indugia un po' ma poi ci viene incontro,
incominciando un pacifico discorso di analisi su di noi e sulla nostra
presenza a Sanremo con un tono piacevolmente bonario ma mai falsamente
complimentoso. Ragazzi, Mollica è mollica per davvero, una specie di
"angelo" wendersiano piovuto da una qualche galassia. La sua
aurea ci pervade e offre a tutti noi un quarto d'ora (di più non si può
dobbiamo scappare) di suadente beatitudine.
Ci accomiatiamo da questo Buddha dell'etere e ripiombiamo nello stress
degli appuntamenti. L'amico cronista col Loden verde più tardi dirà di
lui: Mollica è totalmente un preso bene e trova del buono in qualsiasi
cosa, ovviamente ha sbagliato mestiere. Uno così non dovrebbe fare il
critico, sarebbe come vedere un chirurgo col terrore del sangue o un top
gun pacifista.
La truppa si divide. Boosta Vicio e Ninja vengono spediti in missione ad
Arma di Taggia dove è stato organizzato da Max Gazzè un piccolo gran
premio di Go Kart. Ninja è raggiante.
Samuel e Max rimangono nello spazio conferenze del PalaRTL. Praticamente
un centinaio di operatori radiofonici e televisivi di piccole reti
riprendono, registrano o trasmettono in diretta qualsiasi parola del big
di turno. Roba che neanche a Montecitorio.
Si scopre che la giuria demoscopica ci ha votati ultimi in classifica. Che
sballo!
I Subsonica vengono automaticamente richiesti dalla stampa per alcune
dichiarazioni. Lanciano un appello "Mike! (Buongiorno, presidente
della giuria di qualità che deve ancora votare), non fare colpi di testa!
Lasciacelo questo ultimo posto". I Subsonica sono invece primi nelle
classifiche dei più importanti siti Internet e l'operazione REMO conta
circa 2000 contatti giornalieri (ma allora è vero che ci siete).
Max e Samuel si fanno largo inseguiti da uno sciame di walkman che
reclamano i saluti per le rispettive radio. Pensateci un po' su quando
ascoltate la voce dei musicisti sulle vostre frequenze preferite. Quei
saluti sono stati estorti dopo una lunga faticosa caccia all'uomo
collettiva.
Il fenomeno festival riscopre una certa forma di femminilismo, che ha la
sua visibilità nella struttura gerarchica delle piccole trouppe che
pattugliano la cittadina a caccia di vip. La composizione è la seguente:
alcune virago impellicciate e truccate di tutto punto cercano lo scontro
frontale con il big armate di sorriso e determinazione. Nelle retrovie due
o tre maschietti tapini faticano trasportando telecamere, borsoni e luci
per rincorrere gli spunti tattici della kapò. "Di qua...no di la...più
in fretta...guarda c'è Masini che esce dal ristorante...fammi un primo
piano...sei prontoooo!!...".
Per il fine serata festa al PalaRTL con il Sergente Garcia e/o in
contemporanea gli altrettanto coinvolgenti Macaco in un'altra
discoteca.
Collegamento interrotto per mancanza di tempo.
Comunque tra
violiniste e coriste c'è qualcuno che sta facendo casino.
Mother - Computer di bordo
- 23-02-00 |