Rapporto N. 4

 

The beautiful people

La giornata di oggi si apre con la visita di una troupe di TV Sette Benevento International. C'è poco da ridere. Si presenta all'hotel alle 10, orario in cui solitamente i Subsonica raggiungono la fase rem e viene ovviamente rimbalzata. Si ripresenta più ragionevolmente alle 15 ed ha inizio un'intervista folkloristica sulla quale sorvoliamo, che ha come momento più significativo la domanda: "Quale è il disco preferito del vostro ultimo cd?". C'è poco da ridere, dicevamo, sapendo che TV Sette Benevento International (che cosa cazzo ci avrà mai Benevento di così international?) ha avuto l'appalto per le trasmissioni RAI satellitari.
Il pomeriggio, a parte un altro paio di interviste, è relativamente libero, ma per questioni di tempo e di traffico la band è costretta all'interno dei confini sanremesi. Max e Vicio, con soprabito di pelle e occhiali scuri, finiscono a riassaporare il brivido della discoteca pomeridiana ormai perduto negli anni; nessun problema all'ingresso dove vengono riconosciuti ed accreditati, ma nel locale, per l'abbigliamento e per la differenza di età, finiscono per farsi passare per due sbirri della narcotici. Samuel invece si gode il lungomare con tramonto tipo quadro luminoso del ristorante cinese. Boosta e Ninja dopo aver pronunciato le fatidiche parole "mi appoggio sul letto 5 minuti", sprofondano in una "pennichella" di un paio d'ore.

Ore 20: convocazione per "Il Galà della stampa", la cena di gala all'hotel Royal organizzata dal comune di San Remo. Siete mai stati ad una cena di gala? Noi sì, una volta, ieri sera. Eravamo i peggio vestiti del locale almeno fino a quando non ha fatto il suo ingresso Max Gazzè; lui non lo battiamo neanche impegnandoci. Il quartetto d'archi con fisarmonica accompagna il tintinnio di posate e bicchieri e il suono delle pacche sulle spalle. Dopo un po' entriamo nel mood e salutiamo a vanvera anche noi, divertendoci molto. Rispondiamo a diverse interviste televisive sentendoci chiamare con i nomi più disparati: SINFONICA, SUBSONIC, SUPERSONIC... 
Morale: cena di gala o no riusciamo a malapena ad ingoiare l'antipasto ed ascoltare lo sproloquio del sindaco di San Remo, che si accanisce al microfono per un qualche motivo contro la RAI ed esaurisce il discorso con un tono alla John Wayne, minacciando di non firmare una qualche convenzione (la sala applaude meccanicamente).
Dobbiamo scappare al RITZ per la diretta su TG1 speciale Sanremo.
Nell'atrio del teatro Bass Vicio, che deve avere approfittato un po' troppo dell'aperitivo di Gala di comunica una sua visione: "Raghi, c'è Marylin Manson". Ci giriamo di scatto e di improvviso appare il personaggio più fashion, più transgenicamente proiettato nel terzo millennio di tutto il festival. Spagna. L'algida "Easy Lady" (che pare abbia eroticamente turbato l'adolescenza del Boosta, qualche lustro addietro) con la sua timidezza ambigua, sintetica e distante entra direttamente a palpitare nel profondo dei nostri cuori cibernetici.
Veniamo schierati sulle poltrone tra Nava e Gigi d'Alessio e si va in diretta. Presenti in sala oltre ai Big, Ines Sastre e i conduttori Mollica e Sposini. Ci rendiamo conto improvvisamente di non c'entrare nulla e la consapevolezza di non aver praticamente mai guardato il festival, se non quando eravamo piccoli, crea una sorta di imbarazzata estraneità nel momento in cui i cantanti in gara esternano il loro sincero amore per la manifestazione. Ad un certo punto dopo un rimpallo fra Minghi (quello dell'aereo)  e Mietta tocca a noi dire qualcosa; Samuel con tono gentile afferma la distanza costituzionale della band nei confronti  della musica da passerella televisiva, parlando di un legame più profondo con la scena semisommersa che suona principalmente dal vivo.
Minghi (non riusciamo proprio a chiamarlo maestro come vorrebbe) che dall'inizio del collegamento borbotta nervosamente come una radio malsintonizzata se ne esce con una sparata del tipo "E noi invece che facciamo secondo voi, la musica dal morto?"
Ora. Sarebbe stato facile ricordare in diretta che l'appellativo più ricorrente nelle sale stampa per l'accoppiata Minghi Nava è giusto quello di "Duo novembre", ma non siamo qui per azzuffarci. Max prende il microfono e, asserendo di non essere interessato ad innescare polemiche, fa il punto della situazione Subsonica a Sanremo. Parlando di come la televisione sia purtroppo la discriminante per riuscire ad accedere alla stampa musicale ufficiale (prima ancora che al pubblico), sostiene che il gruppo si sente parte di una scena musicale sotterranea che nasce lontano dagli uffici delle grosse case discografiche ma che rappresenta qualcosa di profondamente significativo. Insomma facciamo la parte degli antipatici, ma visto che siamo in ballo, non ci dobbiamo certamente lamentare.
Inaspettatamente Mollica alla fine della trasmissione ci ringrazia per i contenuti espressi.
A fine serata ci si ritrova sempre più numerosi al solito pub, in un'atmosfera ebbra e rilassata. All'uscita del locale, incappiamo in un Umberto Tozzi un po' biascicante, modello Lou Reed del periodo più intenso, accompagnato da un gruppo di body guard e discografici che tentano invano di dissuaderlo dal proseguire il night clubbing. Il rocker volge lo sguardo verso di noi e usandoci come pretesto per eludere i premurosi rimproveri ("dai Umberto, non prendere freddo che domani devi cantare"), riscopre la solita torinesità. Ne viene fuori un discorso un po' random che ben si sintetizza nel saluto di commiato "Everybody cerea!". 

Mother - Computer di bordo - 20-02-00

Operazione R.E.M.O