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Partiti.
Dopo aver fatto un po' tardi sul set del video "Tutti i miei
sbagli" (6.30 del mattino) ed essere sprofondati in una misera
manciata di ore di sonno, ci ritroviamo alle prese con i bagagli. Sembra
facile riempire le valige per una settimana di Festival di Sanremo. Dopo
aver battuto 5 a tutta Piazza Vittorio e dintorni ed effettuato un
ultimo pellegrinaggio propiziatorio a Casa Sonica, salutando Ferruccio e
il resto della ballotta, non rimane più nessun dopo da frapporre
all'ineluttabilità. Bisogna andare.
L'atmosfera sul furgone è relax. Nel CD il cofanetto di Lee Scratch
Perry (Junior Marvin canta Police and Thieves); i soliti schiamazzi, il
solito autogril, sembra una partenza di routine, però... .
Cosa diceva quella canzone di Paolo Conte, qualcosa riguardo una certa
valigia carica di perplessità? Scopriremo più tardi a proposito di
valige che il solito Samuel ne ha lasciata una in esposizione permanente
davanti alla porta dell'ascensore di casa (domani qualcuno vincerà un
viaggio premio andata e ritorno tutto spesato Sanremo Torino).
Dicevamo a proposito delle perplessità, che si ha un po' la sensazione
di andare a fare gli intrusi a casa d'altri, con un certo grado di
legittimazione ma sempre e comunque in casa d'altri. E' come quando vai
a cena per la prima volta dai genitori della tua fidanzata accompagnato
da una sorta di incuriosito
disagio. Passata la fase delle scelte, delle motivazioni e dei
confronti, quella roba li un po' rimane. Mitigata appena dalla
consapevolezza di stare per raggiungere il mare che è sempre un
richiamo fortissimo per noi tristi cittadini padani che appena scorgiamo
il cielo ci sentiamo in vacanza.
Ore 20.30: Oltrepassiamo il casello di Sanremo. La cittadina ci appare
in tutta la sua vitalità modello Bucarest in piena guerra fredda il
Lunedi' sera. Dovete perdonarci ma noi torinesi nottambuli in
questo siamo un po' snob e vedere ad esempio un pub che chiude a
mezzanotte e venti ci fa tristezza.
La cittadina, dicevamo, è tappezzata di riquadri bianco e nero con le
facce del festival, un enorme album Panini della canzone italiana a
cielo aperto. Fanno da contrappunto le gigantografie a colori della
copertina TV Sorrisi e canzoni (vedi precedente rapporto). Ad accentuare
il nostro imbarazzo ecco i cartonati del gruppo cioè noi, troneggianti
in bella posa sulla porta dell'hotel.
Tempo di posare i bagagli, scasinare con i numeri delle stanze,
irrompere con decisione in qualche camera sbagliata, ottenere
l'approvazione di un simpatico gruppo di signore sulla sessantina e il
primo appuntamento è per cena con l'inviata de La Stampa Marinella
Venegoni. Il ristorante è vuoto, il clima pacato e confidenziale, e
alla fatidica domanda: "veniamo al punto, perchè Sanremo?"
l'esemplificativa risposta: "perchè se no questa intervista non ce
l'avresti mai fatta". Silenzio. Risate. Silenzio
Mother - Computer di bordo
- 18-02-00 |